Un ingegnere?
incredibile!
Io sto per diventare architetto e la mia vita negli ultimi anni è costellata da ingegneri, che incontro assolutamente fuori dal Politecnico.
Forse dovrei iniziare a trarne un messaggio!!!
qualche anno fa ho comprato, per ridere, "Gli errori degli ingegneri. Paradigmi di progettazione" di H. Petroski, ediz. Pendragon. Non ho ancora avuto il tempo di leggerlo ma lo farò, ho deciso di leggerlo dopo "Perchè gli edifici stanno in piedi", Mario Salvadori e "perchè gli edifici cadono" Levy e Salvadori, editi Bombiani entro una collana diretta da Umberto Eco (e GUARDA CASO amo molto questi due libri!). Lasciami riportare qui la dedica di Salvadori sul secondo libro la quale mi ha intenerita moltissimo: "alla momeria di mia suocera, Judith Bookman, la quale, ricevendo per il suo novantaduesimo compleanno la prima copia del libro "Perchè gli edifici stanno in piedi", disse con tono pratico: "Bello, ma sarei molto più interessata a sapere perchè cadono".
Non è una dedica magnifica?
non so di quale ramo dell'ingegneria ti occupi e non so neppure se ho capito bene intuendo fossi ingegnere... ma questi due libri riescono a trasmettere dei concetti che all'università passano attraverso formulone e dimostrazioni, così, parlando, come se qualcuno ti facesse vedere come mai un edificio rimane saldamente se stesso, o come mai si sbriciola, usando castelli di carte (rimanendo in tema) e usando le mani come per disegnare sul muro con le ombre! riproponendo con concetti semplici e usando la logica e l'esperienza fisica che ciascuno ha del mondo.
Per accennare alla questione Maestri anche io mi sono posta il problema leggendo Hedsel. Come si incontra un Maestro? ci saranno le pagine gialle di questa categoria? posso chiamare e dire "sì, salve, scusi, vorrei avere maggiori informazioni a proposito dei vostri corsi esoterici e in particolare capire bene come poter avere associato un maestro" ... nell'era della "comunicazione" non mi stupirebbe ma spero che certe cose in quest'ambito siano sempre le stesse!! soprattutto mi sono chiesta: "Maestro di cosa??" ci sono così tante dottrine e nessuna di queste viene DAVVERO divulgata attraverso la letteratura e allora come si fa a sentirsi affini a qualcosa se questa cosa non la si conosce mai davvero (da autodidatti intendo)? e ammettendo che si prenda la decisione di avvicinarsi ad una di queste, ammettendo di trovare qualcuno con cui dialogare, da cui attingere... ci si dovesse mai rendere conto che si è invece distanti da certe teorie, credo e insegnamenti... cosa si fa!? si può mica stringere la mano e andarsene!!?
sono domande stupide? apprensioni che fanno sorridere?
Non lo so... potrebbe essere lo stesso concetto che sta dietro alla vista di un bellissimo progetto, che esalta la convinzione che lì dentro si starebbe davvero molto bene, sereni, che l'illuminazione che il confort sarebbero quelli giusti, quelli desiderati e poi si chiedesse "e come sta in piedi" (domanda che a certi architetti fa venire i capelli bianchi). Come reggo, come strutturo un progetto di cui non conosco?
Forse posta così questa domanda dà un po' più da pensare. ...come nei tarocchi: bisogna porre la domanda nel modo giusto!
vado a risponderti nella sezione "sul ritorno" di cui già qui ti ringrazio!
Buona giornata
Vi