Scusa di che cara Teresa? Tranquilla, se un Angelo ti ha già salvata dalla morte fisica, non posso avere dubbi sulla tua sensibilità
Ho usato il tuo messaggio come trampolino per dare un input generale e per frenare certe cose che ho osservato: ironie, aggressività, reazioni che portano a ripetere sempre le stesse domande con una meccanicità che non ci porta da nessuna parte.
Noi siamo nel mondo in cui tra il dire e il fare, c'è di mezzo... il mare! Il mare agitato separa il dire dal fare, ci rende reattivi. Se siamo colpiti dobbiamo reagire e questa reattività porta fuori dal Centro di cui si parlava con Annalisa nello studio del suo Dharma.
Allora, dalla periferia bisogna riportarsi al Centro e questo richiede un momento di meditazione e... di silenzio.
La più alta forma di meditazione non è fare sforzi e mettersi in posizioni particolari (anche se nessuno ce lo vieta, bene inteso), ma è quella che ci consente di stare in un'esperienza globale all'interno di noi stessi che si trova riposizionandosi in quel "punto" dentro di noi, dove la forza neutralizzante può agire liberamente. Quando queste forza agisce in noi, in questo luogo di grande bellezza i sensi vengono purificati e siamo nella pace.
E ad Annalisa: ci siamo capite alla perfezione
"Queste tre cose durano: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità".
S. Paolo (I Corinzi 13.13)