unknown_bunker a écrit:Ciao Tara,
eccomi….. grazie per aver risposto
da qualche giorno mi hanno rinnovato, insperatamente, il contratto fino a giugno
in questi giorni sono stato fermo ad aspettare gli eventi ed a riflettere sul mio passato
una parte di me vorrebbe riprendere i contatti ed i rapporti con le persone con cui ho lavorato per quello che rimane a tuttora un sogno nel cassetto.
vorrei tanto fare di nuovo quello che mi rendeva contento e soddisfatto di me
in passato non sono stato capace ad attendere i momenti giusti ed a seguire le persone giuste, ero preso più dai problemi economici che non dalla possibilità di poter realizzare qualcosa di concreto con l’altro lavoro che comunque mi dava lavoro in modo saltuario. Mi sono mancate la pazienza, l’impegno e la forza giusta per insistere, ero demoralizzato dagli eventi.
Sono passati diversi anni, vorrei capire ora quante possibilità avrei per poter rientrare nel giro giusto di persone e poter sfruttare al massimo le occasioni che potrebbero presentarsi riprendendo i contatti con alcune persone del passato.
L’altra parte di me, quella razionale, invece, mi porta e mi ha portato sempre a vedere tutto nero, mi scoraggio e come al solito cerco di farmi andar bene l’attuale lavoro, che mi ha dato molto come crescita personale, ma poco o nulla dal punto di vista intellettuale e formativo.
Sono molto confuso e non riesco a muovermi, sia per l’età che avanza e sia per gli eventi che ci sono nel mondo.
Ti chiedo umilmente di aiutarmi a porre la domanda giusta per capire che strada seguire e come fare.
Saluti.
Ciao, direi che esistono domande proficue e domande che portano ad uno stato di confusione personale perché deresponsabilizzanti (anche se all'inizio non sembra ma è così).
Nel momento in cui non siamo più il nostro centro operativo, deleghiamo all’altro e al fato il nostro destino, rimaniamo inermi ad attendere qualcosa depauperandoci del fare e progettare.
Fare domande è un’arte!
E anche se sembra assurdo è più importante la domanda della risposta, lo so, sembra un paradosso.
Ma è veramente normale che accada per chi non conosce adeguatamente il mezzo del Tarot e come funziona questa stupenda macchina metafisica.
Per questo il colloquio è necessario durante tutto il consulto e la tarosofa rintraccia i concetti chiave nelle lame e li usa esponendo il loro significato al consultante, attraverso la voce e le immagini bypassiamo molte volte le resistenze che noi tutti abbiamo.
Tutto quello che dici nel secondo messaggio lo rintraccio nella prima stesura e questo è un bene perchè significa che c'è consapevolezza in te e sei meno confuso di quello che credi.
Quella che tu chiami parte razionale, a naso, ti direi che è la tua personalità. Sembrerebbe spaventata del futuro, la tua anima invece non ha paura (grazie al ca.. lei è eterna!), per cui ti chiedo di iniziare a pensare in questi termini. Non identificare il tuo raziocinio con la paura, identificalo invece come un mezzo che può essere usato dalla tua personalità o dalla tua anima.
Fatta questa premessa, Ti chiedo se stai nutrendo i tuoi talenti e se li conosci.
Cioè, sei consapevole del tuo valore? Lo hai individuato?
Per esempio:
Mi capita di leggere il Tarot per persone che pensano di non avere talenti e si mostrano (nelle video chiamate) particolarmente solari, capaci di trasmettere comunità. Bene.. questo è un talento a parer mio spirituale. Solo che non pensano che lo sia, perchè non riescono ad avere la giusta visione per contestualizzarlo e adoperarlo. Hanno il dono dell'accoglienza.
Ed è palese, ma in questa società ci siamo "convinti" che i doni siano: fare soldi, possedere cose, usare cose, e abbiamo un pò perso il vero focus.
Quindi dimmi, cos'è che ti rende felice? Cos'è che ti farebbe aprire gli occhi la mattina con la fregola di iniziare a fare?