Mio diletto,
il problema di Orfeo è legato alla mancanza di fede, al timore di essersi ingannato o di esserlo stato. Il suo timore, il suo dubbio lo induce a voltarsi indietro e a perdere per sempre Euridice. Se avesse tirato i tarocchi e fosse uscita la morte al contrario come tu dici, quella morte al contrario avrebbe avuto un significato di pericolo fisico, con una carta in soluzione. La carta, ipotizzo, poteva essere Il diavolo che poteva suggerire ad Orfeo la discesa negli Inferi, e soprattutto osare per ottenere. Fin qui ci siamo. Quello che Orfeo non sa però, è che una volta messo in atto il suggerimento dei tarocchi, la carta della Morte diventa dritta e gli dice qualcosa di più. Gli suggerisce l’idea della paura, una paura necessaria che però deve essere superata, e che si supera con la fede in se stessi. Sicuramente la morte avrebbe guardato un’altra carta e avrebbe aggiunto preziosi consigli.
Come vedi, forse Orfeo poteva essere aiutato, la Morte gli avrebbe ricordato che bisogna andare più lontano, sfondare la barriera dei nostri limiti, perché questa è la condizione stessa del progresso e della vita.
E l’appeso, si è vero che è una carta che ci parla di blocco, ma in soluzione è una carta che suggerisce la meditazione, la ricerca delle cause dei nostri mali, la riflessione. Possono sembrare sciocchezze ma poche persone in realtà riflettono su quello che fanno e sui motivi di certe reazioni che possono far soffrire. E’ verissimo che i tarocchi siamo noi, perché tutte le risposte che cerchiamo sono dentro di noi.
Ma noi ci ascoltiamo? Tu Orfeo, con le tue sicurezze di anni di studio, sei davvero certo che non ci sia un’altra via, un altro modo di vedere le cose? Un modo che includa il bianco e il nero, ma anche il grigio, che sfondi le barriere che ci siamo dati?
Le Mat è l’iniziato. A cosa ambisce a cosa sta guardando? E’ l’unica carta che mostra un personaggio che cammina, che porta con sé un piccolo bagaglio, che indica un forte impulso di energia.Rappresenta una fuga materiale, emozionale, intellettuale o sessuale.
E’ lui il pellegrino che inizia il viaggio e che nella carta successiva viene rappresentato dal Bateleur. Capisco che per te significhi cambiare completamente ottica, e questo ovviamente incontra delle resistenze psicologiche. Disimparare qualcosa è più difficile che impararla… e non credo che tu vuoi correre questo rischio vero?
Tornando a me invece, il nik non lo cambio perché ha un doppio significato: è Parigi una città che io amo e alla quale mi sento legata nell’animo, ed è anche Paride (in greco Paris), uno dei pochi uomini che ha rifiutato ricchezze, rifiutato tutta la sapienza del mondo per avere il dono più prezioso che un uomo (e una donna) possa sperare di avere: l’amore di chi ami. Mi è simpatico per questo, anche se bistrattato da tutti perché è colpevole di causare una guerra lunga e dolorosa.
Ma mio caro Orfeo, tu puoi continuare a chiamarmi la tua Euridice, tu solo però, anche se non cambio nik… ti mando in segno di affetto, di stima ed amicizia la carta del sole, dove due personaggi si incontrano… è l’incontro del destino nella città degli immortali… ed in fondo io e te, non siamo già immortali…?
Affettuosamente,
Paris …alias Euridice
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso". Charlie Chaplin