Ciao cara, avevo già postato un commento ma nell'invio si è perso probabilmente perché si è incrociato con i vostri invii,
E allora, ripartiamo
L'Eremita evoca anche un percorso di rinuncia salutare, ed è rovesciato... trai la tua verità da questo input.
Vorrei portarti a un'altra riflessione cara, quest'uomo ha fatto una scelta. Tu dici scelta condizionata, bene, quel che sia... sta di fatto che ha deciso di assumersi una responsabilità verso questo bimbo innocente e verso sua madre.
Allora, anche quando decidesse di riallacciare con te, tieni bene in conto che ruolo potresti avere tu in tutta questa matassa ingarbugliata dove c'è un bimbo con relativa madre al centro, altro ragazzo con relativa madre di prima. Tu verresti sempre dopo... Quanto sei disposta ad assumerti questo fardello?
E bada bene, te lo dice una che prima di mollare la presa ci ha messo degli anni, anni che sono stati rubati alla vita. Ma tant'è, tutto è esperienza, anche la perdita di tempo
Oggi vedo che l'amore non ha nulla a che vedere con l'attaccamento e la sua relativa sofferenza; l'amore è gioia, è fluire con la vita, accettando in primo luogo la libertà di scelta degli altri, anche se questo momentaneante rappresenta un costo per il proprio bisogno di essere considerati e accettati. L'amore non si può rincorrere, né si può estorcere a nessuno.
Perciò direi tesoro, lascialo libero e renditi libera.
Un caro abbraccio
"Queste tre cose durano: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità".
S. Paolo (I Corinzi 13.13)