par orfeo » Mon Sep 27, 2010 9:29 pm
Johannes Von Reifeldem, monaco tedesco, è l'autore del primo scritto che attesta l'esistenza delle carte da gioco e questa referenza e del 1377, a partire da questa e fino al1800, si moltiplicano gli scritti che direttamente o indirettamente si riferisco ai tarocchi, naibi,tarocchino,trionfi ecc. ma richiamo l'attenzione sul fatto che tutti si riferiscono ai tarocchi come "gioco" ludus cartarum, gioco educativo, gioco divinatorio, ma sempre e comunque gioco.
Dal 1300 e fino alla fine del 1700 nessun riferimento storico ci parla di tarocchi relazionati con l'esoterismo,occultismo,hermetismo, astrologia,numerologia, mitologia, gnosticismo.
Possiamo congetturare, ipotizzare, teorizzare ma se si vuole analizzare i documenti pervenutici liberi da misticismo misterico/simbolico questo è quello che la storia ci consegna e stravolgerla sarebbe come dire che Giulio Cesare è morto di vecchiaia oltre che intellettualmente immaturo.
A questo punto mi faccio delle domande,devo considerare i tarocchi cone nati nel 1800 dal punto di vista esoterico, dal momento che in questo secolo fiorisce il relazionare i tarocchi con le altre discipline o considerare i tarocchi nati nel 1300 come tarocchi e basta, cioeè senza influenze o infarcimenti esoterici?.
Per quasi 500 anni, e badate bene stiamo parlando di mezzo millennio e possibile che nessuno abbia scritto o lasciato testimoninza che attesti la lettura esoterica dei tarocchi?.
La tradizione del gioco con i tarocchi ci è pervenuta pur avendo molti secoli ed in Francia annualmente si tengono campionati di tarocchi regolati dall'associazione nazionale del tarocco, qualcosa del genere deve esistere in Spagna ed in italia l'accademia del tarocchino di Bologna nel suo sito web descrive i valori delle carte e delle figure che danno punteggio nel gioco, in Sicilia a Barcellona pozzo di gotto, provincia di messina ed a Calatafimi di palermo si gioca ancora ai tarocchi e quindi come è possibile che si è conservata la tradizione del gioco e non quella esoterica, non trascurabile visto l'argomento?.
In una ottica filologica, voglio abbordare la questione da altre angolazion, nel 1300 qualche erudito occultista avrebbe potuto ideare i tarocchi con il significato simbolico mutuato da da discipline socio religiose come ad esempio quella egizia? che cosa si conosceva dell'egitto o dell'induismo nel 1300?.
Non esistevano libri perchè la stampa sarebbe stata inventata 100 anni dopo ed i manoscrritti dei filosofo greci e latini erano sottochiave nei monastreri e messi sotto sette chiavi dall'inquisizione e comuinque il possesso o la lettura avrebbe comportato una fine sul rogo con l'accusa di eresia, ma comunque possibile che qualche erudito si sia voluto esporre in questo modo, ma allora perchè 500 anni di silenzio sotto l'aspetto esoterico?.
Altra angolazione rispetto alle domande che mi faccio,e l'arte del 1300/1400, se vi documentate sulla pittura pre rinascimentale, tutti i pittori italiani e stranieri (piero della francesca per citarne uno)
nel realizzare le opere con soggetto biblico o ricavate dal vangeli, dipingono i personaggi con abiti di foggia in uso nel 1300, come mai?
ma perchè non avrebbero potuto dipingere quello che non conoscevano, dopo il 1600 con il rinascimento che altro non è che la riscoperta dell'arte classica e la conoscenza della pittura che si cominciava a scoprire nei primi rudimentali scavi archeologici,ma nel 1300 se qualcuno di questi artisti avesse dovuto dipingere un soggetto egizio
lo avrebbe dipinto con abiti del 1300 perchè della civiltà egizia si sapeva ancora meno e quindi altra domanda, questo ipotetico erudito creatore ideatore dei tarocchi come avrebbe potuto infarcire i tarocchi di simbolismo egizio se nulla si conosceva di questa civiltà?.
La conoscenza della civiltà egizia esplose al ritorno di Napoleone dalla sua campagna militare in egitto da dove riportò reperti che ora costituiscono la sezione egizia del Louvre e questo accade nel 1800 ma
fino a che Champollion non avrebbe decifrato i geroglifici poco si sapeva della effettiva cultura socio religiosa egiziana, ma possiamo sempre ipotiizzare che chi o coloro che idearono i tarocchi erano in grado di leggere i geroglifici già nel 1300?.
Questo mio intervento darà molto fastidio a coloro che sono inbottiti di misticismo simbolico e che vedono nei simboli ritratti nei tarocchi di tutto e di più,a coloro che sono inguaribili amanti del misterico a tutti i costi, di coloro che pensano di avere una sensibilità particolare o addirittura una sensitività solo perchè tengono in mano un mazzo di tarocchi si avere un intuito speciale, tutte belle qualità ma non necessarie in una lettura di tarocchi.
Ma al di la delle mie convinzioni resta la storia che va analizzata e comparata cocn un approcio moderno e senza superstizioni antiche e dure a morire,resterebbe da scrivere sulla formazione dei simboli, simbolismo personale e collettivo, percezione dei simboli,
ma lo farò in una altra occasione.