Ecco, perfetto. Una lettura perfetta della situazione.
Certo, io vorrei andarmene ma ho paura e quel diavolo credo che sia proprio la mia paura atavica di non essere compresa, accolta. Paura della solitudine dietro alla quale si nasconde la paura del rifiuto.
In sostanza i problemi di comunicazione ci sono e ci sono sempre stati, ho sempre avuto la sensazione di lui come persona in fondo in fondo triste, rassegnata, non mi comunica gioia e lo penso spesso rivolto in un altra direzione anziché verso di me. Pensa a senso unico, c'è poco di condivisione e soprattutto di complicità. Per molto tempo mi sono sentita in colpa, avevo la sensazione che la sua malinconia di fondo fosse dovuta a me, al fatto che forse non mi impegnavo abbastanza, invece col tempo ho capito che mi stavo allontanando dal mio vero modo di essere che è sempre stato all'insegna della libertà e dell'avventura, dell'allegria e della follia
Non ho capito perché, o forse l'ho capito ma non sono stata in grado di far decollare questo rapporto e ancora mi sento in colpa per questo. Pensi che potremmo vedere anche le sue ragioni?