bblue6 a écrit: è stato avvertito da qualcuno e a volte non capito, ma va bene lo stesso
cosa intendi con questa frase?
Comunque non è mica facile, tutti iniziano per gioco, poi capisci che non è più un gioco, i personaggi sono reali, si scambiano gli oggetti, si parlano, pensano, la loro espressione cambia a seconda del contesto, eppure..è sempre un pezzo di carta...non è così!
Attraverso i consultanti vedi le loro vite...cerchi di tradurre il messaggio del tarot che ti permette di entrare in contatto intimo con quella persona, di fare la mosca invisibile nella vita di un altro, e tutto questo per comprendere e riportare una soluzione che possa aiutare chi ha consultato i tarocchi.
Questo implica vivere indirettamente mille vite con una marcia in più, la saggezza appunto del tarot!
Ma anche tu prendi un pochino di quella saggezza, cominci a intravedere la connessione tra le cose e la tua intuizione (sorretta dalla logica) si applica anche nella tua vita quotidiana. Cambia la coscienza? Si e quando lo fa cambia anche tutto il contesto intorno a te. Questo è quello che ho capito io.
Bblue, tu quando hai incontrato il Tarot?
Io l'ho incontrato per la prima volta in banca
Disperata per la mia situazione, vado in una filiale dove c'era un volantino con l'arcano del Sole.
Poi più in là quando ho acquistato il mazzo Jodo-Camoin, mi aveva particolarmente attratto l'arcano della giustizia, ci guardavamo fissi negli occhi, fino a che ho visto un cuore e una piuma.....In momenti molto brutti si avvicina il tarot o siamo noi ad avvicinarci a lui?