Ciao Rita,
dispiace anche a me non riuscire a comprenderti...ma come dici tu, probabilmente ciò che mi blocca è proprio il tuo approccio. Per esempio, non ho apprezzato che tu sia intervenuta in questo post dopo due mesi che mi relaziono con Tanjetta, giusto su un tiro in cui è venuta fuori la Giustizia!Capisco che volevi ribadire che la lettura che mi facesti allora era giusta (dal tuo punto di vista), ma non pensi che abbia chiesto la lettura a un'altra tarologa proprio per avere un altro modo di interazione? Perdonami se dico questo, è vero che siamo in un forum aperto, ma è anche vero che possiamo chiedere la lettura a una specifica persona. E in questo caso, ho preferito interloquire con Tanjetta e non con te, proprio visto il nostro passato approccio.
Sento anche questa volta come la precedente un voler imporre da parte tua il tuo pensiero, mi parli di messaggio del tarot, della mia anima con un'eccessiva sicurezza e tutto questo non mi piace. Le verità assolute in genere non mi piacciono. E' ovvio che è anche un mio problema, nel senso che probabilmente non comprendo (non ci arrivo proprio!!) quello che dici. Già la volta scorsa, dopo la tua lettura (era la prima volta che ne facevo una su questo forum) mi sono sentita a disagio, aggredita quasi, senza via d'uscita...come mi sento di nuovo ora.
Eppure mi incuriosisce il metodo Camoin, mi piacerebbe approfondirlo, ma le tue letture mi allontanano. Forse perché cogli nel segno e non voglio accettarlo? Può essere. Eppure anche in quello che dici continuo a pensare che c'è ancora qualcosa che posso fare. Mi scrivi:
"dove si vede la tua parte spirituale in soluzione che ha capito in presente, e vede una situazione sgradevole ( XV) e la tua parte materiale (III) che dovrebbe anzi è al passato quindi avrebbe già dovuto modificare la sua idea della relazione/amicizia, in quanto continua a vederla come XVIIII. Da qui è logico pensare come le due parti di te stessa vedono in modo diverso la stessa situazione."
Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui lui avrebbe rimesso in discussione la decisione di troncare la sua convivenza, che avrebbe avuto un ripensamento. Ho infatti saputo che nell'ultimo periodo ha passato molto tempo con la sua ex, ma non mi dice nulla, proprio perché secondo me è indeciso e non sa cosa fare. Se me lo dicesse mi perderebbe di sicuro, e lui questo non lo vuole. A quale donna farebbe piacere una situazione del genere? A nessuna penso. Quindi ne soffro inevitabilmente. Dall'altra parte come dici anche tu, c'è anche la mia idea di non aver "compiuto" il salto definitivo dall'amicizia a qualcos'altro, di non aver detto a chiare parole (e di non dimostrarlo neanche coi fatti, tanto da dover lui sentire la necessità di tirare fuori la mia gelosia, di testarmi quasi) ciò che sento per lui, ciò che desidero da questa relazione.
E qui nasce il mio conflitto: lascio perdere perché è difficile (almeno per me, per come sono fatta) aspettare che lui si decida a chiudere col suo passato e si rivolga definitivamente e interamente a me, o lavoro sull'esternare e vivermi i miei sentimenti? D'altra parte penso che non sia mai sbagliato amare qualcuno, anche quando non si è corrisposti. L'amore è un dono e un bene per chi lo prova, sempre. Ma al momento mi sento bloccata e la sua indecisione mi mette ancora di più in difficoltà, perché ho paura di essere rifiutata e di perderlo.
E' difficile dietro uno schermo parlare di se stessi e della propria vita, descrivere in poche righe ciò che si sente e si pensa. Probabilmente il nostro unico limite è questo.
Ti auguro un buon proseguimento di giornata.
Die