Ciao Persea, naturalmente ho usato il termine "carneficina" per accostarmi il più possibile alla narrazione del sogno in cui descrivi appunto una morte violenta di persone, animali, ecc. e che ho letto, secondo il mio sentire, come i vari aspetti della morte dell'io, dunque come morte di identificazioni e proiezioni di cui non vale la pena dispiacersi. Ma ogni volta che dobbiamo fare morire un aspetto egoico per noi è un lutto perché l'ego sopravvive grazie a quella immagine.
Ed è proprio a seguito di questa morte che i valori più alti del Bene, dell'Amore ecc. vengono alla luce e sono esaltati nell'essere per ciò che sono, non per ciò che si immagina possano essere. Potremmo dire che è proprio l'identificazione con le nostre proiezioni egoiche, caso mai, che distrugge i Principi più elevati.
Ti porto un esempio per spiegarmi meglio; spesso si parla dell'amore materno come del senso più alto e disinteressato dell'amore, e se ne fa un'icona. Ma è, appunto, un senso, qualcosa che deriva dai sensi e non dal puro cuore... Infatti spesso scopriamo che l'amore materno di cui si parla fa più danni che il non riceverlo, perché la madre proietta ansie, angosce, ricatti sentimentali verso i figli, che ovviamente nulla hanno a che vedere con l'amore di cui si parla.
E ne vediamo gli effetti devastanti sulla volontà e la capacità di indipendenza dei figli, con tutti i problemi che ne derivano specialmente nella fase adulta, sia nelle relazioni con il mondo esterno, sia nelle relazioni con il partner, con i figli che a loro volta avranno, ecc.
Perciò non sono assolutamente messi in discussione i veri valori che d'altra parte se sono veramente incarnati li vediamo all'opera nella capacità di chi li incarna di portare armonia, grazia e bellezza. Spero di avere chiarito

"Queste tre cose durano: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità".
S. Paolo (I Corinzi 13.13)