Ferita da rifiuto

Su questo forum, voi potete fare dei tiraggi di Tarocchi secondo il Metodo Philippe Camoin e gli allievi anziani della Scuola di Tarocchi Camoin cercheranno di rispondervi.
Per gentilezza, passato un periodo di tempo ritornate per dare un riscontro del vostro tiraggio in modo che gli allievi anziani possano sapere fino a quanto la loro interpretazione è stata corretta.

Ferita da rifiuto

Postby pollianna » Thu Sep 06, 2018 5:56 am

Continuo a caderci sempre...
Quella ferita da rifiuto ( e non solo quella ) che mi porto dalla nascita, ha avuto conseguenze in tutta la mia vita...
Un infanzia ,un adolescenza e fino a trentacinque anni, una vita difficile....
Finalmente si apre qualcosa, si apre una consapevolezza di ciò che può essere la vita , con i suoi condizionamenti e il perchè di tutto ciò.
Una nuova vita. Tutto magnifico, non sono più quella di prima.
Mi rendo conto però che tra i tanti condizionamenti, quella ferita da rifiuto, è sempre li...che mi innesca continuamente meccanismi subdoli.
Mi metto con uomini sposati, discuto con colleghi di sesso maschile sul lavoro, o ne sono dipendente. Ultimo ma non per importanza il rapporto, o meglio la dipendenza dal cibo.
O mangio troppo, o mangio troppo poco. E' su questo che oggi vorrei chiedere al tarot.
Inizierò la prossima settimana un percorso assistito in alimentazione da un medico olistico, con l'aggiunta di alcune sedute di riprogrammazione e psicomagia.
Vorrei chiedere se sono sulla strada giusta o c'è altro o di diverso che posso fare...
Sono sulla strada giusta?
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pollianna
 
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Re: Ferita da rifiuto

Postby Infozeze » Wed Sep 12, 2018 1:10 pm

Ciao Pollianna,
ho riflettuto molto ed ancora oggi non so se stia agendo correttamente nel darti la mia lettura; la tua stesa porta dentro sé un intero vissuto profondamente intersecato con emozioni e storie di vite. Un ecosistema così vasto e delicato, non facile da spiegare e le parole, se mal utilizzate, sanno essere ingiuste.
Iniziamo da qui: < un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull'albero. “Che strada devo prendere?” chiese. La risposta fu un’ulteriore domanda: “Dove vuoi andare?”. “Non lo so”, rispose sinceramente Alice. “Allora” semplicemente lo Stregatto disse “non ha importanza”. >
Questo è uno dei dialoghi che lascia in sospeso sebbene sia stato in grado di condurre all’origine.
La tua domanda e l’opzione ad essa sottintendono confusione, un’emotività predominante: sai di dover agire per dominare questa tua separazione, ma sei imprigionata dalla tua personalità e dalla domanda: “come ne esco oggi che sono Grande?”.
L’incipit, di cui sei conscia, ha inizio nella tua memoria: da un lato la tua venuta al mondo e la modalità con cui hai vissuto/subito la circostanza (anche in maniera subliminale) forse critica ed inquieta, può aver costruito un ostacolo che ha rafforzato la tua idea di non essere stata desiderata (domanda a latere: sei in linea teorica una secondogenita?) e lungo il tempo consolidata da una figura paterna, che sembra, essere stata assente e lontana. Dall’altro la scissione famigliare che continua ad intorpidire le acquee facendoti ricadere in schemi mentali vincolanti: la paura radicata dell’abbandono. Sembra che tu abbia cercato di conciliare le due figure genitoriali quasi come se ti fossi rivista nella causa; la stessa ha seminato un senso del sacrificio a cui ti senti tutt’oggi condannata e la mancata riuscita dell’intento avvalora un senso di colpa che giustifica il castigo auto inflitto nelle sue molteplici sembianze. Anche il rapporto con tua madre, sia come genitore che come donna è da tenere in considerazione: una relazione indubbiamente osmotica che ti ha posto di fronte ad un continuo confronto. Alla luce di questi aspetti la condizione di ciclicità dei sentimenti, degli eventi e delle persone che li popolano trovano posto. Qualora fossero lucidamente sfrattati, in realtà la tendenza è quella di ricercare la/e persona/e oppure ricreare, anche inconsapevolmente, l’ambiente/evento che siano in grado di innescare lo schema. Una difesa che ti porta a vivere gli eccessi anche nelle emozioni e, soprattutto nel passato, un disequilibrio tra la tua parte maschile e femminile che ti ha impegnato in una lotta per ritrovare il centro di te stessa, tentando di dimostrare la tua indipendenza (dalle situazioni e dalle persone in prevalenza di sesso maschile).
Il Tarot ti sta esortando alla riscoperta del tuo intuito. L’ego offre sempre qualcosa nel lavoro spirituale e la carta della Luna con il suo magnetismo spinge l’emergere dell’istinto. Il suggerimento è quello di purificare i tuoi pensieri prendendo – per quanto possibile – le distanze dallo schema mentale noto, iniziando a dominare la tua personalità a favore dell’anima: l’amore verso se stessi è fondamentale per comprendere i propri bisogni ed è l’alimento che nutre e sazia maggiormente. Questa è l’indicazione primaria. Lo scioglimento dei nodi può avvenire solo se si accetta di affrontare un lavoro che scavi in profondità secondo le proprie tempistiche e le modalità che mettono a proprio agio (i dubbi sono sempre un segnale a cui prestare attenzione, ma in molti casi è anche l’intuito che mette in guardia indicando una strada / terapeuta non propriamente giusta/o per sé). Il Giudizio richiama le difficoltà che ti attirano verso il basso, verso il labirinto da cui sei oppure sarai chiamata ad uscire. L’arcano inoltre ricorda che ogni nascita è interamente desiderata e voluta da Dio (indipendentemente dal credo di appartenenza), che ha permesso la sua generazione. Le criticità che si provano nei confronti del vivere, del proprio dono anche a livello professionale, sono resistenze nutrine nei riguardi della propria natura profonda, superabili dal grado di coscienza che viene offerto ad ognuno di noi (mento a me stessa? quanto il giudizio altrui mi influenza?). Mettersi al primo posto in alcune fasi della propria vita, non è un atto egoistico, bensì un atto d’ascolto e d’amore verso sé (anima e corpo) e, di conseguenza, verso chi ci circonda o fa parte della nostra vita.
Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull'albero. “Che strada devo prendere?” chiese. La risposta fu un’ulteriore domanda: “Dove vuoi andare?”. “Verso me stessa” rispose profondamente Alice. “Allora” semplicemente lo Stregatto disse “sei sulla strada giusta”.
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Re: Ferita da rifiuto

Postby pollianna » Wed Sep 12, 2018 2:24 pm

Io sono senza parole. Hai fatto un riassunto perfetto di tutto.
E, tutta la spiegazione che mi hai dato mi è utile per capire, dall'inizio alla fine.
Se mi avessi detto solo e subito di prendere la strada verso me stessa ..... sicuramente non sarebbe stato sufficiente.
Grazie...sono commossa da quello che è il messaggio per me e dalla bravura della tua interpretazione.
Complimenti e mille grazie di nuovo.
So che devo prendere la strada verso me stessa, me lo dico e me lo dicono in tanti...... ma la tua spiegazione mi ha aperto qualcosa.... davvero profonda, in linea e toccante.
Ancora non so bene definire..... ma so che ne uscirà qualcosa...
grazie grazie
pollianna
 
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