OK allora ti do la mia opinione.(no tarocchi)
L’impressione che io ho avuto dal libro è che il nesso chiedere-ricevere è una forzatura, e che se da una parte si vuole spronare le persone verso pensieri positivi, dall’altra c’è il pericolo di provocare sentimenti di frustrazione e colpevolezza nelle persone che non riescono a trasmettere il loro pensiero “all’universo”. Se ci fai caso ripetono più volte che bisogna porre la domanda in maniera corretta (senza negazioni) e che bisogna porla come se si fosse già realizzato il desiderio, il che a me sembra una contraddizione in termini, oltre che ad un escamotage nel caso la cosa non funzionasse. Le formule e le ricette per ottenere o realizzare un desiderio non le trovo credibili, soprattutto se sono “standard”.
Tutto il libro a me pare una revisione del “volere è potere” tesi dominante a metà del 1800 che voleva dimostrare che la forza di volontà era in grado vincere ogni ostacolo e pertanto un uomo volenteroso era in grado sollevarsi dall'oscurità e dalla miseria alla fama e alla ricchezza.
La differenza fra questi due approcci è che l’uno prende in considerazione forza di volontà, e lavoro, l’altro il lato spirituale e immaginativo della vita.
Che dirti? Io abbraccio entrambe le tesi e non ne escludo nessuna. Credo che il chiedere non debba mai essere passivo, chiedo -quindi attendo- non funziona. Credo che dobbiamo essere un po’ visionari e pensare in grande e soprattutto in maniera positiva, senza mai perdere il contatto con la realtà, e con noi stessi.
Sono convinta che questi fattori insieme producano dei risultati, ma la cosa più importante, al di là del risultato, sarà il superamento delle difficoltà che si affronteranno per realizzare il desiderio, quanta tenacia, quanto ardore e quanto amore siamo disposti ad investire. Se il desiderio si realizzerà o meno, dipenderà da una serie infinita di fattori che si dovranno combinare non in maniera casuale… e che noi contribuiamo a muovere attraverso l’azione, cioè la messa in pratica di un pensiero.
Ciao! Scusa per tutte queste chiacchiere, ma ormai dovresti conoscermi…quando parto…parto per la tangente!
Paris
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso". Charlie Chaplin