Dopo undici anni di lavoro per un'importante fondazione culturale, a luglio mi sono licenziata.
Pur consapevole dell'attuale crisi, da ormai diversi anni, sentivo che questa attività mi stava risucchiando energie e vita.
Ogni mattina, entrando in ufficio, avevo la sensazione di cadere in un buco nero.
I rapporti con il mio capo sono stati insieme esaltanti e complicatissimi, arricchenti e svilenti... ma negli ultimi anni la sua depressione,
il suo egocentrismo e la sua sfiducia generale hanno notevolmente influenzato anche le mie giornate lavorative.
Per tale ragione, tre anni fa, ho deciso di frequentare un master, al termine del quale, in seguito all'esame finale, sono stata scelta per
collaborare come redattrice in una casa editrice.
La mia idea era quella di cominciare a ritagliarmi uno spazio alternativo e in effetti, ora che da luglio non ho più il cosiddetto "lavoro fisso",
le mie collaborazioni mi consentono di sopravvivere e di curarmi di mia figlia, con la quale vivo da sola.
Però la situazione è come bloccata... lavoro moltissime ore, spesso sino a notte fonda, ma la mia situazione economica (comunque difficile perché sono sola e non ho aiuti)
non decolla.
I curricula che ho inviato non hanno avuto riscontri concreti, sebbene in diversi abbiano risposto.
C'è poi tutto un aspetto legato alla musica (sono pianista) che però non riesco a vivere come fosse un lavoro.
Insomma... mi chiedo se certe energie si sbloccheranno. Se la mia situazione lavorativa avrà una svolta. Se la mia situazione economica diverrà più sicura.
Vi ringrazio tutti di cuore in anticipo per le vostre letture.
Grazie,
nanaisla