Forum Camoin dei Tarocchi

[persea]

Dato che è un periodo dove si affronta anche l'analisi dei sogni e le loro possibili interpretazioni, voglio anche io proporvi una lettura di interazione tra tarocchi e mondo onirico. Mi addormentai pensando al significato del male.... In breve...mi trovavo in un luogo esotico,simile a l' affrica, in mezzo ad una guerra spietata e sanguinosa, ed io ero un testimone in 3° persona. Vedevo neri e bianchi che si facevano a pezzi a colpi di macete in modo efferato, avevano occhi saturi di follia e sbavavano dall odio e la ferocia, mentre si mutilavano continuavano a uccidersi mossi da una follia insensata e da un energia spaventosa. Ad un tratto abbassai lo sguardo e la scena che più mi colpì e che stavo camminando su animali sventrati, capretti, pecore,cani...che ricoprivano la terra interamente. Tutti lì che si facevano a pezzi calpestando gli animali...Io mi chiesi perchè...ad un tratto una voce fredda, profonda, grave, mi disse che tutto ciò che vedevo doveva esserci ed era giusto che ci fosse per l'equilibrio dell universo e del pianeta, poi mi disse altre cose che dimenticai al risveglio...la domanda che pongo alle carte è cosa voleva comunicarmi in verità quella voce (o tutto il sogno) e perchè??? a volte ho anche pensato se quella voce sia da ascoltare o meno, affidabile o meno...fatto stà che era un sogno.

[claudha]

Ciao Persea

di solito le voci nei sogni sono veritiere, ma alla fine è una nostra sensazione che ci dà la conferma sulla possibile verità delle parole sentite o meglio è la nostra personale interpretazione a giudicarle.

Sto leggendo il libro di Jodorowsky sulla psicomagia e lui suggerisce di intervenire attivamente nei sogni (non mi ricordo il nome esatto), cioè rendendoti conto che stai sognando, p.es. rispondi alla voce e chiedi maggiori dettagli.

Il mio è solo un pensiero.
Ciao

[Gabry]

Ciao Persea, non so se ti è capitato di leggere la Bhagavadgita (Il Canto del Beato) dove si racconta la storia di due capi legati da vincoli di parentela che scendono in campo per combattersi; da una parte Duryodhana, assetato di potere, usa il tradimento per appropriarsi del trono fino a tentare di uccidere. Quindi la sua posizione psicologica è chiara: è sotto il dominio dell’autoaffermazione egoica e separativa. Dall’altra parte abbiamo Arjuna appartenente al secondo ordine dei guerrieri, ed essendo egli stesso Re e protettore del popolo, deve combattere assecondando il suo dharma, con una giusta azione, dunque impegnandosi nella lotta contro l’egoismo, la sete di possesso e contro il male imperante che rovina gli innocenti.
Ma proprio quando deve iniziare il conflitto sul campo, Arjuna tentenna e si lascia andare al sentimento della famiglia e degli avi, si identifica in quelle individualità formali e periture, l’esistenza delle quali ha la durata di un lampo, cadendo in uno stato di debolezza emotiva, e assecondando di fatto i veri nemici dell’uomo.
Il testo sacro utilizza il pretesto di un fatto storico che in realtà, attraverso il simbolismo, indica “la battaglia” che avviene a livello interiore quando si comincia un percorso spirituale. Dunque Arjuna si ritrova in un momento di profonda crisi, la crisi del discepolo che è reso impotente dalla sua stessa visione duale dell’esistenza. I “nemici” non sono quelli esterni, ma quelli interni.
Krishna, il Maestro che lo accompagna nella battaglia, è il suo Sé Superiore che lo scuote dal torpore per riportarlo a un’autentica comprensione dell’evento, impartendogli quelle istruzioni che lo faranno uscire dall’ignoranza metafisica, e portandolo a compiere il suo dovere.

Nel vedere questo tiraggio, mi viene da pensare che qualche episodio del passato ti abbia portata a riflettere, ponendoti anche domande sul significato del male. L’input dell’energia sacra del Matto che insemina il Carro ha creato un collegamento istantaneo con il Carro di battaglia di Arjuna accompagnato dal suo Maestro, dove il Maestro è la tua stessa voce nel sogno, la quale ti dice di non soffermarti all’apparenza, che la “carneficina” è necessaria per costruire il Tempio dello spirito, ristabilendo il giusto ordine e la direzione della tua vita.

Namasté

[persea]

Quello a cui fai riferimento Claudha credo sia l'esperienza del " sogno lucido " antica arte sciamanica a cui fanno seguito molte legende e credenze ma anche un reale oggetto di studio per la psicoanalisi...personalmente mi è capitato più volte di manipolare un sogno a mio piacimento ma questo durante il sonno stesso, quindi non sò se è possibile farlo prefigendoselo come volontà prima di addormentarsi...proverò...in quanto a Gabri, si , la bhagavadgita lo letta (non tutta ammetto) ,addirittura ho una copia non commerciabile, rara ,scritta in sanscrito, affidabile...mi piace l'accostamento a questo sacro libro indiano..sopratutto quando dici "Ignoranza metafisica", quando citi lo stato di debolezza emotiva di arjuna e come chiudi il post...capisco la profondità del tuo messaggio ma mi sfugge tutt ora capire che tipo di carneficina simbolica bisogna compiere per costruire il proprio tempio, forse distaccarsi da quell immagine idealistica fatta di benevolenza, buoni sentimenti ed unione per vedere in modo più realista il mondo che mi circonda...ma non credo...fatto stà che stasera mi guardo il tiraggio, ci penso, e poi ti dirò cosa ne penso...(a prima vista ti giuro che mi aspettavo più arcani senza nome, diavolo, giudizio, carte del genere)..ciao.

[Gabry]

Ciao Persea, naturalmente ho usato il termine "carneficina" per accostarmi il più possibile alla narrazione del sogno in cui descrivi appunto una morte violenta di persone, animali, ecc. e che ho letto, secondo il mio sentire, come i vari aspetti della morte dell'io, dunque come morte di identificazioni e proiezioni di cui non vale la pena dispiacersi. Ma ogni volta che dobbiamo fare morire un aspetto egoico per noi è un lutto perché l'ego sopravvive grazie a quella immagine.
Ed è proprio a seguito di questa morte che i valori più alti del Bene, dell'Amore ecc. vengono alla luce e sono esaltati nell'essere per ciò che sono, non per ciò che si immagina possano essere. Potremmo dire che è proprio l'identificazione con le nostre proiezioni egoiche, caso mai, che distrugge i Principi più elevati.
Ti porto un esempio per spiegarmi meglio; spesso si parla dell'amore materno come del senso più alto e disinteressato dell'amore, e se ne fa un'icona. Ma è, appunto, un senso, qualcosa che deriva dai sensi e non dal puro cuore... Infatti spesso scopriamo che l'amore materno di cui si parla fa più danni che il non riceverlo, perché la madre proietta ansie, angosce, ricatti sentimentali verso i figli, che ovviamente nulla hanno a che vedere con l'amore di cui si parla.
E ne vediamo gli effetti devastanti sulla volontà e la capacità di indipendenza dei figli, con tutti i problemi che ne derivano specialmente nella fase adulta, sia nelle relazioni con il mondo esterno, sia nelle relazioni con il partner, con i figli che a loro volta avranno, ecc.
Perciò non sono assolutamente messi in discussione i veri valori che d'altra parte se sono veramente incarnati li vediamo all'opera nella capacità di chi li incarna di portare armonia, grazia e bellezza. Spero di avere chiarito

[claudha]

Ciao Persea

nn so se funziona, ma visto che spesso il sogno può esssere una risposta a dei nostri quesiti, magari ripensandoci prima o dopo un sogno ti illuminerà. Nel mio personale modo di vedere il tuo sogno, direi che è proprio una risposta alle tue domande sul male in generale, visto che nn ti vede coinvolto in prima persona, ma eri uno spettatore (ricordo bene?).
Tu che sensazione avevi dopo esserti svegliata?

[Gabry]

Il fatto che Persea sia spettatrice nel sogno, significa che l'io non ne è coinvolto, Colui che osserva non è identificato con l'io individuale, per cui possiamo vederlo come il Testimone interno, come il Maestro interno che attraverso l'Osservazione pura parla, prendendo distanza da ciò che la mente individuale pensa o interpreta in relazione alla visione duale del bene e del male.
Quando nel sogno si è coinvolti in prima persona, ci vediamo vivere lo spettacolo con proiezioni emotive ecc. viviamo dunque il prodotto del sogno come riflesso di identificazione dell'io, verso un qualche tipo di esperienza che ha bisogno di essere rappresentata nella dimensione onirica, perché sgravi l'inconscio da un carico.
Infine, chi produce il sogno è l'individuo, comunque sia, perciò riguarda sempre l'individuo, anche se il tema si sviluppa sulle grandi tematiche dell'esistenza, e che in questo caso prende a prestito il concetto del male.

[paris]

Caro Persea,

a volte i sogni ci ripropongono dei traumi che abbiamo vissuto per davvero sotto una diversa forma di linguaggio.
Quello che ti posso dire è che alcuni condizionamenti della realtà che consciamente non percepiamo come traumatici, si sedimentano e spuntano fuori quando meno ce l’aspettiamo. Il sogno può rappresentare oltre che contenuti dell'inconscio personale anche temi propri dell'inconscio collettivo, le paure, le violenze, l’odio senza ragione e la necessità di dare un senso anche agli orrori.
E questi orrori vengono spiegati dalla voce del tuo Super-Io (la nostra morale), cioè cerchi di illuminare l’aspetto più nascosto e brutale dell’animo umano, facendo intervenire una voce guida che ti “illumina la strada” esattamente come fa l’eremita nel tuo tiraggio.

Il tuo sogno è interessante perché è ricco di simboli. Gli animali per esempio sono lo specchio delle pulsioni profonde o degli istinti e ognuno di essi corrisponde ad una parte di noi stessi, integrata o da integrare nell’unità della persona. La capra o il capretto si riferisce al mondo emozionale, essendo collegata all’acqua, le pecore simbolizzano le difficoltà di differenziarsi, di distinguersi ed il cane è la guida dell’uomo nella notte della morte. Il simbolismo del cane lo ritroviamo anche nel tuo tiraggio con Le Mat cioè il Morto, e il cane accompagna l’anima durante il suo viaggio iniziatico. Verso dove?
Verso il carro, cioè la tua natura spirituale. Il carro è il veicolo di un’anima che compie le sue esperienze, che la trasporta per la durata di un’incarnazione.
Allora ritornando al tuo tiraggio credo che attraverso questo simbolismo complesso, esista un desiderio profondo di cambiamento interiore, un bisogno di esperienze nuove.
Devi iniziare la tua ricerca sia su un piano materiale che su quello spirituale.
Il viaggio non è solo quello che si compie all’interno di sé, ma anche quello che ci porta all’osservazione e al confronto. Un’ avventura alla ricerca di un tesoro, o di una semplice conoscenza, concreta o spirituale. Io interpreto così il tuo sogno- tiraggio. Naturalmente i miei sono solo spunti di riflessione e non verità scritte nella roccia.

Ciao!

[persea]

Tutto molto interessante, devo dire che questo connubio tra tarocchi e interpretazione dei sogni produce risultati incredibili...ogn'uno attinge dalla propria cultura e dalle proprie impressioni e tra l'altro ho colto anche degli spunti utili...magari più in là riposterò un altro sogno che mi è rimasto impresso...grazie mille a tutti.