eccola selene, la replica.
ci credi? sbalordito, di più. mi hai lasciato un pezzo di coehlo, che ho sottolineato, ripetuto cento e più volte e probabilmente imparato a memoria in queste ultime settimane, e cioè da quando l'ho acquistato (meglio, da quando, su uno scaffale, il libro mi ha richiamato..ecco).
già, ci sto lavorando sul me stesso, sul centrarmi a modo, sul prendere coscienza che esiste un "io" su cui operare, limare, smussare, accettare anche, e non gli "altri" su cui recriminare.
e sta storia (che poi non so bene...posso chiamare storia, quella con lei, un qualcosa che da ormai quasi due mesi si è bruscamente interrotta ?) è sicuramente non capitata per caso.
nè per lei, nè per me.
credo tu mi abbia letto dentro, che tu abbia capito in che tipologia io possa catalogarmi...già, non è così difficile leggermi.
mi leggo anch'io, e non mi fa bene.
molte cose non sono al loro posto. ho voglia di lasciarmele alle spalle.
sono il primo a sapere che è sono io la causa di ciò che si vive: il mettere in pratica poi tutte le possibili soluzioni per elevarsi da questo, ecco selene, questo è qualcosa che mi sta occupando l'anima e la mente.
per nulla facile (e chi dice che dovrebbe esserlo?), ma finalmente faccio i conti, senza sconti.
mi sto avvicinando - come leggi dal titolo - a qualcosa di terreno, ma che terreno non è, a pensieri che possano portarmi a vivere meglio, a risvegliare sensazioni (che so che avevo, ma che ho sempre tenuto a bada, chissà mai perchè)di cui altri possano godere.
alejandro jodorowski mi sta dando una mano: leggo continuamente un suo capoverso, come un mantra. me lo sto ripetendo, non per autoconvincermi (che già di per sè sarebbe un bel risultato), ma proprio perchè credo sia così.
"ama, dona amore senza voler nulla in cambio": questo è oggi la mia nuova filosofia di vita. dove mi porterà, a lei?..non lo so..ma spero comunque lontano.
grazie, per ascoltare, grazie per le risposte. insomma, grazie selene.