nuovaselene ha scritto:Caro Andrea,
Spero di averti dato altri spunti utili di riflessione
Un abbraccio
Selene
cara selene,
sei un tesoro (nel senso proprio etimologico del termine: qualcosa di prezioso, da trovare, cercando) inesauribile. sempre qualcosa di nuovo da rimirare nelle tue frasi.
e a dirla tutta, chiacchierare qui, con una donna che nulla sa di me, se non il nome, rende il tutto molto più "semplice" da dire. nessun filtro, non si può essere prevenuti, non ci sono di mezzo vissuti che influiscano sulle sensazioni. una specie di terapia (e, se vuoi, a doppio flusso).
credo molto ai "segni", non li considero da tempo coincidenze; sai perchè te lo dico?..già, beh, uno mi si è rivelato l'altro giorno, scrivendoti per questo secondo tiraggio: il fatto che io sia finito in questo sito, e poi abbia deciso di iscrivermi su questo forum, beh...certo l'ho fatto d'istinto, ma come "guidato" da una forza che non ho riconosciuto subito. vero che conoscevo di fama philippe camoin, per i suoi lavori con jodorowsky, e quindi vero anche che ne sia stato attratto a visitarlo il sito e poi a venire qui. ma il segno, dici tu?..beh, non ci ho fatto caso subito...ma è per me sbalorditivo. perchè anagrammando il cognome camoin, ecco, immagina..esce lei.
e questo è il primo, notato sta settimana, e sì che era lì sotto gli occhi anche nelle settimane scorse...ma ero un po' troppo preso, poca apertura da parte mia.
e ieri, al corso di anti incendio, aspettando l'inizio della lezione, prendo un libro dalla libreria del posto dove eravamo ospitati, apro..ed eccolo lì, un secondo segno: apro la pagina su un pittore, del XVII - XVIII secolo, delle mie parti, che di nome fa andrea e poi, come usanza, mettono il luogo di provenienza...beh selene, è il suo paese.
troppo, troppo anche per me sta cosa, ho pensato.
poi stamane (non so se un segno, ma le tue risposte lo sembrano molto) ti leggo, leggo dell'eremita, le tue passate sensazioni e quelle di oggi. penso che sì, in fondo, mi ci ritrovo molto in quello che dici. parlavo di "paura" proprio per quest'aspetto, ad una prima occhiata scuro, ma che potrebbe anche essere un bene, in certi casi.. parlavo di una lanternina, che non mi è parsa sufficiente a chiarire...( e ti rassicuro, no non ho davvero un'alogena da 300 W dentro di me...una candela direi piuttosto, però al momento sufficiente a non perdere il sentiero intrapreso)..insomma, le ho ripensate quelle parole tue, perchè da quando ho incominciato questa cosa, tra tracolli emotivi, blocchi organici, pensieri che si riconcorrevano senza sosta, buchi, macigni, insomma, un qualcosa di veramente oscuro addosso, qualcosa è davvero cambiato.
mi piace pensarlo, che si è smossa un'energia, non dico travolgente, ma c'è, come non dico che si sia risolto il tutto. non è così. ma c'è coscienza che le carte, tu, io, qualcosa abbiamo fatto, abbiamo messo in atto quello che da tempo doveva essere fatto.
la trovo nei disegni, nel poterle (ora sì) toccare, nel vederlo quando mi pare il tiraggio, ricostruendomelo a casa, lasciandolo lì a guardarmi e a lasciarsi guardare.
fa scorrere flussi, come aver tolto quelle paratie nei torrenti. riparte l'acqua: dove va? non lo so, ma almeno va, di nuovo libera.
sto ritrovando quella parte femminile che ci appartiene (e sono certo di averla sempre avuta, perchè l'ho sempre sentita; forse l'ho vissuta in modo conflittuale, pur amandola molto, per quegli scontri che si sono ripetuti nel tempo con mia madre. forse l'ho frustrata), credo di star facendo pace con essa.
e volevo scriverti stamattina, ma non ho avuto tempo, e quindi ripensavo e ripensavo alla tua frase "...non voglio alimentare speranze, però la cosa mi ha colpito..."; mi fido, della tua istintiva intuizione, della facilità con cui le cose ti escono (ecco anche il motivo che sono felice che tu abbia risposto: una sensibilità nel dirle le cose che mi ha molto colpito. desideravo poterne essere un destinatario).
perchè stamane, all'alba, mentre andavo al lavoro, il pensiero che avevo, nato durante la notte, era: "cambio", cambio atteggiamento (perchè sono umanissimo selene, lo sconforto e il risentimento che salgono li provo pure io, anche se poi li allontano, a fatica ma li allontano); e quindi mi dicevo, oggi le mando un messaggio, tranquillo, di cosa sono e vorrei provare.
e averne una "conferma", per quanto legata a una tua sensazione, mi ha dato la voglia di farlo: fare o non fare era un continuo dubbio che mi stava tormentando. faccio, ho detto. se sbaglio, beh, sarà un bellissimo sbaglio.
ho mandato un messaggio, telefonico nel pomeriggio. sincero.
sono passate alcune ore di silenzio, poi una risposta.
"sarebbe carino rivedersi. non mi è piaciuto come ci siamo lasciati l'ultima volta" le sue parole.
e quindi selene, un avvicinamento.
a cena per sabato sera.
con leggerezza ci andrò, semplicemente. nessuna faccia scura da mettersi addosso.
e voglio solo uno star bene, senza farmi troppi pensieri da qui a sabato, senza inutili, pesanti e insensate aspettative e senza illusioni di alcun tipo.
godere dello stare con lei. mi basta raggiungere questa cosa.
di quello che succederà da questa serata, beh..credo che molto dipenderà davvero da quello che si vedrà di me.
vuoi che ti dica che sono "felice"? sì.
in qualsiasi modo andrà.
perchè è una cosa che sto vivendo senza ansia e pesantezza, proprio come il messaggio inviatole.
se saremo nel tempo una coppia "perfetta", non me lo sto chiedendo. (ma augurarmelo, sì
)
grazie selene.
ci si crede. ci sono disegni per noi, per tutti noi.
un abbraccio, con il cuore.
andre
ps
perdona lo svarione. bert non è proprio il nome adatto ad una fanciulla.
personaggio straordinario, ho dato un occhio.