Eh sì, qui c'è davvero un grande specchio e di solito rispondo solo quando sento di essere in grado di comprendere il problema perché vissuto e in qualche modo elaborato.
Perciò ciò che possono dirti è che il lavoro consiste nel capire che dietro a ogni nostro comportamento c'è un input ricevuto e che spesso non ha nulla a che vedere né può essere davvero inerente alla nostra sostanziale natura.
Però, per fare la "traversata" occorre arrivare a capire che i responsabili diretti non sono nemmeno loro; padri, madri, zii ecc. sono a loro volta "vittime" di stereotipi acquisiti da qualcun altro, e così via... fino ad arrivare alla radice genealogica di tutto il genere umano.
Comprendere è la chiave di volta per superare, rimanere nel giudizio ci fa restare attaccati a Le Diable, perpetrando così l'ignoranza spirituale che non permette una vera ascesa. Ciò che conosciamo di buono a livello teorico deve diventare pratica, azione: il Verbo deve diventare "carne".
Ciao pesciolino! (ho la Luna in Pesci)
"Queste tre cose durano: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità".
S. Paolo (I Corinzi 13.13)